Nella maggioranza si dice che la ex Cirielli sarebbe una legge giusta e opportuna.
Il testo del provvedimento e il contesto nel quale questo sta maturando dimostrano invece l'esatto contrario: si tratta di una legge profondamente ingiusta e altamente inopportuna
È ingiusta, perché una riduzione dei termini di prescrizione così drastica non è funzionale ad assicurare un effettivo svolgimento del rito processuale, fino a determinare la fattiva impossibilità di perseguire determinati delitti, facendone conseguire una completa amnistia, sebbene mascherata e sottratta ai procedimenti ed alle maggioranze che la Costituzione prevede.
È ingiusta, perché interviene anche sui processi in corso con un effetto ghigliottina che premia l'illegalità e distorce il principio del favor rei, inserendosi non sulla valutazione dei fatti penalmente rilevanti, ma nell'ambito dei tempi della procedura.
È ingiusta, perché erroneamente fondata sulla ratio che la prescrizione sia il limite massimo di sopportazione dell'imputato perseguitato da certimagistrati. Non ci si preoccupa di sottolineare che, a volte, la prescrizione sia tatticamente raggiunta attraverso l'artificioso allungamento delle procedure tramite comportamenti dilatori da parte della difesa.
È inopportuna, perché interviene solo sulla disciplina dei termini di prescrizione e non si occupa delle cause strutturali di lentezza della giustizia.
È inopportuna, perché interviene nuovamente con un taglio ad personam, ovvero su misura per alcuni imputati eccellenti, contribuendo a screditare ulteriormente un sistema Paese che si preoccupa degli affari di pochi senza curare le reali esigenze dei molti. L'emendamento dell'UDC ha platealmente smascherato questo equivoco ed ha costretto il principale beneficiario a scendere in campo a difesa di se stesso.
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