Il 14 aprile la proposta di legge sul conflitto di interessi è calendarizzata per l'aula e l'on Berlusconi alza una barricata preventiva come spesso fa nelle materie che gli interessano direttamente – usando toni drammatici. Gli esponenti di Forza italia partecipano invece costruttivamente in Commissione alla redazione degli ultimi articoli del testo. O non funzionano i collegamenti interni o si tratta di un gioco delle parti. Le norme sul conflitto di interessi sono assai equilibrate ed andranno casomai rese più incisive. Si pone un divieto generalizzato di mescolare interessi privati con l'esercizio della funzione di Governo, a livello locale, regionale e nazionale. Vogliamo guardare assai più in là di Berlusconi. Sono previste astensioni, incompatibilità assolute e, nei casi più rilevanti, conferimento del patrimonio ad un trust cieco. Tutto questo vale per Governi di sinistra e di destra. Secondo un elementare principio di civiltà, l'uomo di governo che ha rilevanti economici, se vuole esercitare correttamente la sua funzione deve ignorare come vengono amministrati i suoi beni. Se, invece, ci tiene di più a fare l'imprenditore, allora deve semplicemente rinunciare a governare il paese, la città e le Regioni. Così avviene in tutto il mondo e non solo in America.!