E' difficile trovare le parole giuste per ricordare Enzo Biagi. E' difficile soprattutto per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di lavorare con lui. I ricordi del periodo della mia presidenza alla Rai ed anche quelli successivi sono tanti. Non posso cancellare dalla mente quelle brevi conversazioni nella sua redazione a Milano dove lo incontravo più frequentemente e quelle cene a casa sua dopo il 2002 quando, per motivi diversi, entrambi avevamo lasciato la Rai. Ha sofferto molto per difendere la sua dignità di uomo e di giornalista. In quella sofferenza e nei suoi frequenti ricordi alla resistenza, alla famiglia, alla sua vita da giornalista c'erano tanti insegnamenti. Era un giornalista, ma era anche un maestro. Nel ricordo lo voglio accomunare a Paolo Barile, che è stato per me un grande maestro e che pure lui conosceva e apprezzava. Tutti e due caratterizzati dall'impegno partigiano, tutti e due impegnati nella vita civile oltre che nella professione, tutti e due difensori di una vita libera. Domani andrò a Pianaccio ai suoi funerali e mentre pregherò per lui questi ricordi e tanti altri ancora certamente si intrecceranno nella mia mente. Un abbraccio grande alla sua famiglia, bella quanto lui.!