Il caso Sircana, nella drammatica concatenazione dei fatti, rischia di dar vita ad un pericoloso corto circuito mediatico, politico e giudiziario. Si parte da una notizia de Il Giornale, quotidiano della famiglia Berlusconi, che collega, senza alcun apparente fondamento negli atti, le indagini di Potenza al nome del portavoce del Presidente del Consiglio; si passa attraverso una dichiarazione dell'on Berlusconi che deplora la gogna mediatica ai danni dell'on.Sircana, innescata, non dalla stampa in generale, ma direttamente dal suo giornale, senza alcuna doverosa precisazione; si arriva alle dichiarazioni del Ministro della giustizia che condanna l'uso improprio delle intercettazioni ad opera della stampa ed auspica l'approvazione di norme più restrittive in materia. La morale pericolosa dell'intera vicenda è questa: l'atteggiamento disinvolto di un giornale si ribalta automaticamente sull'intera categoria dei giornali e produce contemporaneamente tre effetti sicuri. Un danno enorme per la persona chiamata in causa e indirettamente per il Presidente del Consiglio. Un indebolimento dell'istituto delle intercettazioni e in conseguenza per l'indagine di Potenza. Un possibile giro di vite sulla libertà della stampa nell'uso delle intercettazioni, sia lecite che illecite.
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