Condivido l'appello ai candidati alla guida del Partito Democratico firmato da costituzionalisti ed intellettuali pubblicato il 29 settembre su Repubblica.
Condivido la necessità di mettere in sicurezza la Costituzione attraverso una riforma dell'articolo 138 della Carta costituzionale, elevando la maggioranza necessaria per procedere all'approvazione di una legge di revisione. Ciò non dovrà riguardare però esclusivamente la Prima Parte della Costituzione, ma anche la Seconda perché anche attraverso una modifica della forma di governo può venire compromessa la tenuta dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Va in questa direzione la proposta di legge costituzionale n. 2953 da me presentata alla Camera dei deputati con il collega Franco Russo.
Non è più tempo di riforme a maggioranza. L'avvento del bipolarismo non può portare al disconoscimento del fatto che la Costituzione costituisce il Patto costituzionale su cui si fonda la nostra convivenza democratica e che le Istituzioni sono un patrimonio comune dell'intero Paese.
Non è più neppure tempo di grandi riforme. C'è urgente bisogno di riforme ma mirate e circoscritte che portino alla revisione di quei congegni istituzionali che nel corso degli anni hanno dimostrato profili di disfunzionalità (penso al bicameralismo paritario, alla mancanza di una Camera delle Regioni e delle autonomie o al mancato riconoscimento del potere del Premier di proporre la revoca dei Ministri). In tale senso va il testo in discussione nella Commissione Affari Costituzionali alla Camera dei deputati.
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