Corriere della sera: Costituzionalisti, appello al PD:

Un appello al Partito democratico perché costituisca una «consulta» per le riforme che dia un contributo al programma e metta «in sicurezza » anche la seconda parte della Costituzione. Lo hanno inviato al segretario del Pd Walter Veltroni quarantasette fra i massimi costituzionalisti e politologi del nostro Paese, girandolo anche al presidente del Pd, Romano Prodi, e al vicesegretario Dario Franceschini. Un elenco di personalità illustri che va da Umberto Allegretti (docente di diritto pubblico a Firenze) ad Adriana Vigneri (stessa materia insegnata alla Ca' Foscari di Venezia), passando per tre presidenti emeriti della Consulta Leopoldo Elia, Valerio Onida e l'ex garante Tlc Enzo Cheli, l'ex ministro delle Riforme Franco Bassanini e, tra gli altri, i politologi Stefano Passigli, Oreste Massari e Bruno Dente, i costituzionalisti Enzo Balboni, Anna Chimenti, Cesare Pinelli e gli amministrativisti Alessandro Pajno e Alberto Massera. Gli esperti mettono in guardia: «È opinione diffusa che la prossima legislatura dovrà occuparsi intensamente, fra l'altro, di riforme istituzionali». «Sicuramente — fanno notare — dovrà occuparsi della riforma elettorale e delle connesse modificazioni ai regolamenti parlamentari, alla legge sul finanziamento dei partiti e sulla stampa di partito in modo da restituire agli elettori la possibilità di scegliere i loro rappresentanti ». Ma bisognerà porre mano anche ai «necessari aggiornamenti alla nostra Costituzione in tema di forma di governo, di struttura del Parlamento (superando il bicameralismo paritario), di "manutenzione" e attuazione del Titolo V». E dare il via a «una coraggiosa e impegnativa modernizzazione e semplificazione del nostro sistema amministrativo » riprendendo un'opera «rimasta a metà del guado». Su questi punti però, fanno notare, «il programma del Pd contiene alcune buone proposte ma anche indicazioni generiche o ambivalenti e altre che sembrano non sufficientemente meditate». Tra queste ultime includono anche l'«ipotesi di limitare la "messa in sicurezza" della Costituzione alla sola sua prima parte sottovalutando — rimarcano — le strette connessioni che esistono tra la prima parte e molte disposizioni della seconda e sottintendendo così che le riforme della seconda parte non richiedano un largo consenso». Ma chi potrà occuparsi di tutto ciò? Purtroppo, lamentano i sottoscrittori, le liste del Pd «comprendono ben pochi esperti in questi campi». Li enumerano: «Un politologo Salvatore Vassallo, due costituzionalisti, Roberto Zaccaria e Stefano Ceccanti (entrambi non garantiti), nessun esperto di pubblica amministrazione e di diritto europeo». Troppo pochi. Da qui la proposta di costituire «un organismo di riflessione, di studio, di discussione ». «Una "consulta" del partito che si avvalga dei migliori costituzionalisti, amministrativisti e politologi italiani, molti dei quali si riconoscono nell'area cultural-politica espressa dal Pd».

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