A parole Berlusconi dice di rispettare il Parlamento, nei fatti poi lo considera un passacarte delle leggi varate dal Governo. Mai come in questi due anni di legislatura il Parlamento è stato calpestato e svuotato. La cosa più grave è che i 70 decreti legge, spesso accompagnati dal voto di fiducia che con quello di oggi sono 37, contengono l’80 per cento delle norme deliberate fin qui in questa legislature. Comprese le due Finanziarie. Le leggi significative approvate dalle Camere non sono più di una decina e tra queste c’è il lodo Alfano, poi bocciato dalla Consulta, e il legittimo impedimento. Il governo ha fatto anche un uso abnorme delle ordinanze di Protezione civile, estese anche ai grandi eventi, in deroga a tutte le leggi. Tra il 2008 ad oggi se ne contano 224; un record assoluto. Infine, sono state varate oltre 270 disposizioni di delega che è un altro modo per sottrarre competenze al Parlamento e sono stati approvati circa quaranta decreti legislativi. Se la considerazione del Parlamento vuol dire non farlo lavorare, questo svela bene la filosofia del presidente del Consiglio. Questa non è Costituzione materiale ma solo una plateale violazione della Costituzione. Se proprio si vuole affrontare il tema delle riforme, la prima si esse è un ritorno alla Costituzione.