Cambiare l'Italia si può. Walter Veltroni lancia all'Assemblea costituente il programma del Partito democratico: dodici punti, dalle infrastrutture alla riforma Tv, passando per la lotta al precariato, e tre stelle polari, più crescita, più uguaglianza e più libertà. Le carte ancora non sono state tirate fuori tutte, ma la linea è chiara: coniugare principi con esempi concreti "per dare l'idea che sappiamo cosa fare", spiega il braccio destro del segretario. Un'ora e mezzo di discorso, che raccoglie molti applausi tra i delegati all'Assemblea costituente, e che 'svela' il cuore dell'azione del Pd. Innanzitutto, la promessa delle promesse: meno tasse per tutti. Certo, si procederà passo dopo passo ma la direzione e questa. Poi, salari minimi per i precari, doti fiscali per i figli, più asili nido, ma anche un grande piano per aiutare chi è in affitto. Non mancano infine i tempi classici, dalle infrastrutture alla giustizia e alla sicurezza.
INFRASTRUTTURE E ENERGIA – Basta con l'ambientalismo Nimby (Not In My Back Yard, ndr), che cavalca "ogni protesta". Sì all'ambientalismo "del fare". Ai termovalorizzatori per trattare i rifiuti, anche alla Tav. Per il Pd suona poì l'ora delle energie alternative: con il 20% di energia solare e eolica si risparmiano – fa i conti Veltroni – 20 miliardi di euro. "Per anni abbiamo incentivato la rottamazione delle auto. Ora incentiviamo – rilancia Veltroni – la rottamazione del petrolio".
SUD – Al secondo posto del programma c'é il Mezzogiorno. Quel mezzogiorno che vive grazie alle risorse di Bruxelles, ma che troppo spesso le usa male. Qui, bacchetta il segretario del Pd, bisogna cambiare velocità. E lo stesso bisogna fare per i trasporti. Entro il 2013 il passo deve essere quello del resto dell'Europa sviluppata.
SPESA PUBBLICA – Spendere meglio, spendere meno. Uno slogan ce riassume bene gli obiettivi che vuole centrare il Pd. La spesa pubblica "é il banco di prova decisivo" del nuovo governo. Fissati gli step: mezzo punto di Pil in meno entro il primo anno, un punto all'anno nei due successivi. Solo così si restituisce ai cittadini fino all'ultimo euro che arriva dalla lotta all'evasione.
MENO TASSE – Fisco più leggero per tutti, ovviamente tutti i contribuenti 'leali'. Meno tasse quindi per famiglie, imprese e lavoratori: dal 2009 Veltroni promette un taglio delle aliquote Irpef di un punto l'anno per tre anni. Da qualche parte bisogna però partire e si parte dai redditi più bassi. Così come da subito il Pd dice sì agli sconti Irpef sul salario di produttività. In programma anche interventi sul cosiddetto forfettone per gli autonomi e sugli studi di settore, la cui revisione – è la assicurazione – non sarà mai retroattiva.
DONNE – Parola d'ordine: investire sul lavoro femminile. Il Pd lancia un credito d'imposta rosa per le donne che lavorano, adeguato a sostenere le spese di cura. Si inizierà con le donne del Sud. Non solo. Tra le misure poi, via libera ai congedi parentali al 100% per 12 mesi. Idee chiare su nodi delicati come la 194. "E' una buona legge, che va difesa".
AFFITTI PIU' FACILI – Il Pd sceglie chi una casa una ce l'ha. Nessun riferimento al'Ici, non nei 12 punti elencati dal segretario, ma una serie di interventi diversi per chi paga la 'pigione'. Un grande piano di 'social housing' per aumentare l'offerta di case in affitto e un fisco più amico con la possibilità, tra l'altro, di sgravi fino a 250 euro al mese. BAMBINI – Dote fiscale per i figli da 2.500 euro annui e più asili nido: raddoppiare il numero nei prossimi 5 anni. Non solo lotta alle violenze contro i più piccoli, in primis contro la pedofilia.
SCUOLA E UNIVERSITA' – Creare 100 campus entro il 2010; poi, test periodici per valutare gli studenti. Parola d'ordine: favorire e premiare il merito.
LOTTA ALLA PRECARIETA' – Il Pd di Veltroni ci prova: salario minimo di 1.000 euro per i precari e poi percorsi per rendere stabile il lavoro, anche attraverso incentivi alle imprese.
SICUREZZA – E' uno dei primi, forse il primo diritto di ciascuno, dice il segretario. E allora, il futuro prevede più agenti per le strade e nuove tecnologie. Non solo. "La sicurezza dipende anche dalla certezza della pena", dice Veltroni.
GIUSTIZIA E LEGALITA' – Il Pd chiede trasparenza per le nomine, interne e esterne. Niente candidature in Parlamento poi per chi è stato condannato per reati "gravissimi", dalla mafia alla concussione. Non manca poi un impegno sui tempi della giustizia, ovviamente per accelerarli.
RIFORMA TV – Doppia ricetta del Pd. Superare il duopolio Rai-Mediaset. Poi per la tv di Stato, via libera a una fondazione titolare delle azioni che nomini un amministratore unico del servizio. (di Chiara Scalise,ANSA) !