Il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, dopo la bufera delle intercettazioni di quest'estate ha presentato la sua difesa davanti al Comitato interministeriale per il credito e il risparmio. I giornali hanno titolato diversamente. La Repubblica: L'autoassoluzione di Fazio; il Corrirere della Sera: Fazio si difende, governo diviso; il Messaggero: Bankitalia verso il mandato a termine.
Quello che è impressionante è la lettura di una parte significativa della relazione del Governatore riportata nel documento del Corriere della sera. Un testo redatto in uno stile superburocratico dove tutte le polemiche di queste settimane sembrano scomparse nel nulla. I problemi appaiono totalmente appiattivi in un quadro piatto e acritico dove scompare anche ogni giudizio di valore. Naturalmente nessun riferimento è contenuto alle diverse valutazioni interne alla Banca e naturalmente a tutta la vicenda delle intercettazioni. Un atteggiamento inconcepibile. L'opinione pubblica secondo questa logica non ha alcun diritto di sapere. Un potere oscuro, altero e misterioso si trincera dietro a sé stesso. E poi si dice dei giudici e dei giornalisti. Se non ci fossero loro questo potere si autoriprodurrebbe in eterno.
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