Riepilogo montitoraggio Osservatorio PD 8 gennaio_22 febbraio Nelle tabelle allegate sono riprodotti i dati di sintesi delle edizioni del prime time dei principali Telegiornali. Sono conteggiati in secondi i tempi di parola, i tempi di notizia ed i complessivi tempi di antenna. Sono stati rilevati i tempi dei leader politici ed anche quelli dei partiti di appartenenza. Questo elementare sistema che peraltro lìAgcom non ritiene di adottare consente di capire molto meglio l’utilizzazione della TV da parte dei principali esponenti politici e di capire anche le linee editoriali delle principali testate. Questo permette di capire come alcune testate, una volta censurate dall’Autorità per una squilibrio nei tempi di parola abbiano cambiato startegia per dare spazio preferenziale ad alcuni leader sui tempi di notizia. Tutto questo è piuttosto chiaro leggendo i dati di Mediaset ed in particolare di TG4 e di Studio Aperto a favore di Berlusconi. Inutile cercare di configurare in questo atteggiamento da parte delle aziende controllate da B. di una forma di conflitto d’interessi perchè questo non è stato possibile configurarlo davanti all’Autorità neppure quando B. era presidente del consiglio e quindi sarebbe stato addirittura impensabile adombrarlo ora. La delusione maggiore di questo periodo è stata quella di vedere la sproporzione dei tempi durante la campagna elettorale tra Maroni, leader della Lega e candidato in Lombardia e Ambrosoli, candidato solo in quella Regione. L’Agcom ha ritenuto che pur in presenza di una palese discriminazione da parte delle Testate nazionali, il ricorso per squilibrio non fosse accoglibile.
Una bella interpretazione della legge sulla par condicio. Non c’è che dire!!!