Dopo circa tre mesi di dibattito in Commissione affari costituzionali, alla vigilia del licenziamento del testo per l'Aula, la maggioranza ha stravolto il testo della proposta di riforma della legge elettorale con un subemendamento dell'ultimo minuto.
Si tratta di un vero e proprio strappo alle regole democratiche: infatti il subemendamento è praticamente immodificabile da parte dell'opposizione e mortifica le proposte e le discussioni fin qui svolte, travolgendo quanto disposto dall'art. 72 della Costituzione.
Si rende così inutile qualsiasi tipo di atteggiamento costruttivo da parte dell'Unione, trattandosi di un compromesso raggiunto in maniera estremamente difficoltosa e precaria da parte della maggioranza che, come tale, non può più essere soggetto a revisione, a meno di compromettere i delicati equilibri all'interno della stessa Cdl.
In poche parole è un diktat per il Parlamento e per il Paese, che ha ben poco a che fare con le regole della democrazia.
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