A partire dalle norme contenute nella legge finanziaria 2006, quasi ogni governo che si è succeduto si è esercitato ad intervenire su questo terreno. Guarda caso questi interventi sono stati effettuati in prossimità della scadenza della legislatura, con l’effetto di risultare dei manifesti di nobili intenti, ma senza alcuna efficacia. Ciò avviene anche nel caso degli articoli 23-bis e 23-ter del decreto-legge n. 201 del 2011 che cercano di dare una soluzione sistematica al trattamento di vertice delle società non quotate e delle amministrazioni pubbliche. Questo tentativo non si associa però al riordino e all’eventuale abrogazione delle numerose e disomogenee norme in materia, tutte in vigore ad eccezione della disciplina dettata dalla legge finanziaria 2006. Esiste quindi una questione di omogeneità. Le norme in questione si applicano inoltre a platee incomplete di soggetti. Ad esempio nel caso delle Autorità amministrative indipendenti ci si riferisce al personale e non alla struttura di vertice mentre nel caso delle società partecipate ci si riferisce alla struttura di vertice e non al personale che, in base alla sua esperienza di presidente della RAI, talvolta supera nelle fasce apicali i limiti fissati di retribuzione. Ritiene, quindi, che per fare norme equilibrate sia necessaria una visione e un quadro generale della materia. Desidera porre alcuni quesiti al ministro. Prima di tutto qual è lo stato di attuazione della fase applicativa del decreto- legge n. 201 del 2011 che, mentre è andato avanti per le amministrazioni pubbliche, gli risulta che sia slittato per le società partecipate. Inoltre vorrebbe conoscere la sorte delle norme in materia ancora vigenti. Osserva, infatti, che pur se siamo ancora una volta a fine legislatura, si può tentare di approvare una disciplina che faccia pulizia delle normative precedenti anche in un campo come quello delle società partecipate con una struttura normativa complessa. In questo modo, pur rimanendo nel campo della norma manifesto, si può perlomeno realizzare un manifesto fatto bene. Sottolinea, infatti, che se si vuole fare davvero qualcosa, bisogna agire ad inizio mandato, come dimostra la recente esperienza francese.La questione di alcune deroghe ai tetti,alla quale sono personalmente favorevole, non impegna ovviamente il gruppo. Ritengo comunque che e si vuole essere efficaci bisogna saper valutare alcune giustificate eccezioni, come del resto la legge prevede.