TV: dopo le elezioni Berlusconi continua con i videomessaggi a violare quel che resta della par condicio

Ieri nei tg delle 20 Berlusconi è tornato ad adottare il suo metodo comunicativo preferito: il video messaggio. Ci siamo chiesti il perché di questa predilezione e le risposte possibili sono due: una quella di riprodurre una sorta di messaggio a reti unificate tipico del Presidente della Repubblica. Una sorta di desiderio inconfessato! La seconda possibilità, più probabile è quella di fare una sorta di conferenza stampa, con uno sfondo gradevole, ma senza possibilità di domande dei giornalisti. Comunque il videomessaggio di ieri ha avuto un resoconto parziale dai TG Rai, Sky e La7, molto più attento da parte delle testate Mediaset. In particolare il Tg1 ha effettuato un servizio di circa 2 minuti con la diffusione di 40 secondi del videomessaggio senza alcun confronto dialettico e senza alcuna necessità di effettuare tale mezzo di comunicazione. Il Tgcom24 oltre a riportare il videomessaggio ha dato la possibilità di rivederlo sul sito www.tgcom24.it. L’Agcom nella sua nota circolare interpretativa aveva espressamente statuito che di norma, la diffusione di “videomessaggi” di soggetti politici e istituzionali nel corso di telegiornali e programmi di informazione non dovrebbe essere ammessa come forma abituale di comunicazione, stante il rischio di incidere sui canoni di parità di trattamento tra tutti i soggetti politici ed istituzionali su cui si fonda il principio del pluralismo politico in televisione.; prevede altresì la loro ammissibilità solo in casi eccezionali di rilevante interesse pubblico e nel rispetto di modalità tali da non incidere sul pluralismo dell’informazione e tra le condizioni e modalità minime che devono essere osservate nella diffusione di videomessaggi prevede che deve sempre avvenire nell’ambito di un confronto dialettico. Il pericolo è che questa sua modalità comunicativa possa essere ripresa pericolosamente. Ci attendiamo domani un nuovo intervento dell’Agcom sull’argomento.

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