Con la riforma costituzionale proposta dal centrodestra la casa comune di tutti gli italiani, costruita con la Costituzione del 1948 potrebbe non esistere più.
Le riforme del centrodestra sono disordinate e disorganiche, per cui risulta estremamente difficile per l'elettore orientarsi in maniera consapevole in prospettiva del referendum del 25 e 26 giugno prossimi.
Il denominatore comune della riforma appare infatti l'obiettivo, già parzialmente raggiunto per altro con la legge elettorale, di rendere la casa non funzionante ed ingovernabile.
Appare infine paradossale l'argomentazione secondo cui la devoluzione permetterebbe una razionalizzazione delle spese, che in realtà aumenterebbero in maniera esponenziale, vista la parcellizzazione irragionevole di competenze fondamentali in materia di scuola e di sanità, che, per di più, finisce per ledere in maniera inaccettabile il principio di uguaglianza tra i cittadini della Repubblica.!